Dare di più di quello che ci si aspetta
Il weekend del 3-4-5 Maggio 2019 ha avuto luogo, tra Bassano e Rosà (in Veneto), la prima edizione del Bassano Swing Festival.
Si tratta di un weekend interamente dedicato a quei balli, di coppia e non, su musica swing. Cioè relativi (semplificando di molto) all’epoca che va dagli anni ’20 agli anni ’40.
Il weekend era composto in egual misura da serate sociali di ballo e corposi workshop di insegnamento di gruppo, suddivisi per livelli di abilità.
E’ il secondo evento di questo tipo a cui partecipo e sono rimasto assolutamente estasiato dall’esperienza.
Bassano Swing Festival: Cosa mi ha fatto amare questo evento?
La cura dell’immagine e della comunicazione
La qualità, se non comunicata adeguatamente, è come se non esistesse (o quasi).
Non è sempre vero, ma molto spesso le realtà “di appassionati” (nel ballo e non), o comunque le situazioni non aziendali; non hanno il tempo, i mezzi o la competenza per presentarsi in modo totalmente professionale.
Alla fine non ci riescono nemmeno molte imprese.
Il Bassano Swing Festival invece si presenta subito molto bene, creando anzi le basi per un vero e proprio brand.
- Un logo ben realizzato e che coglie in pieno lo stile dell’epoca.
- Un sito realizzato in modo professionale, che si presenta bene e fornisce tutte le informazioni necessarie (nonché aggiornato e ampliato man mano).
- Social curati e usati efficacemente, sia a livello di gruppo della scuola (gruppo Bassano Swing Out) che di pagina dell’evento (pagina Bassano Swing Festival).
- Mail di servizio ben fatte e create con un occhio alla visibilità da cellulare (immagine iniziale non troppo alta, unica colonna “stretta” etc).
- Programma, inviato via mail, realizzato in pdf e coordinato con lo stile degli altri strumenti di comunicazione. Mantenendosi comunque facilmente leggibile.
- Merchandise relativo ben curato, dalle spille alle magliette e borse.
Amore per i dettagli
Un grande lavoro può comunque essere rovinato da una trascuratezza o da qualche piccola sciatteria
A braccetto con l’ottima presentazione e immagine ho notato, a più riprese, la cura e l’amore per i dettagli piccoli e grandi; non sono stato il solo.
- Per ogni coppia di insegnanti è stato realizzato un “logo” in polistirolo, di medie dimensioni e perfetto per essere usato in foto. Certo, non è argento, ma non era per forza necessario; è un dettaglio di cura in più. La prima coppia di insegnanti (tra l’altro professionisti di fama internazionale) lo ha adorato non appena visto, evidentemente non è una cosa comune a tutti i (moltissimi) eventi a cui partecipano.
- Il rinfresco preparato per i vari break era semplice ma sempre mantenuto ordinato, ben fornito e pulito, non è scontato.
- Lo staff (che presumo essere in gran parte composto da volontari o quasi) è sempre stato estremamente disponibile, anche con pochissime ore di sonno addosso. Uno dei principali organizzatori dell’evento ha personalmente aiutato una mia amica a ritrovare una borsa lasciata li la sera prima (Trenitalia, sto guardando te).
- Ogni stanza, in base al livello, era chiaramente contrassegnata da un cartello stampato (non scritto a mano) in un carattere adeguato; può sembrare scontato, ma non lo è.
La somma di tutti questi (e altri) dettagli ha contribuito a innalzare ulteriormente il livello dell’esperienza, trasmettendo un’aria di professionalità è di cura, era più di quello che ci si sarebbe potuti aspettare.
Lo spirito di cooperazione e partecipazione
La qualità di un lavoro si misura anche nel coinvolgimento e qualità umana che crea
Tutto l’evento è stato permeato da un incredibile Joie de vivre, energia e amore per il prossimo.
Un momento, in particolare, che mi ha colpito è relativo a ” La Battle”, una sfida tra scuole di ballo che ha avuto luogo a colpi di coreografie la sera principale dell’evento.
Essendo relativamente a digiuno di questo tipo di eventi, ed non avendo visto della sfida, la mattina dopo imbattendomi inuno di principali organizzatori dell’evento gli ho chiesto chi avesse vinto.
La sua risposta naturale è stata che non c’era nessun vincitore, non era un evento competitivo e non c’era nessun desiderio di renderlo tale. Si vuole mantenerlo volutamente libero per permettere a tutti, anche a chi sa a malapena i primi passi, di partecipare liberamente senza pensieri.
Esprimendo anzi ammirazione per chi, indipendentemente dal livello, si fosse lanciato a partecipare davanti a centinaia di persone.
In un mondo sì, molto sociale, ma anche fatto di capacità tecnica, artistica e fisica non è scontato evitare cadere nell’elitismo ma invece mantenere e promuovere questo tipo di ideali.
Questo è un spirito che ho trovato comune durante tutto il weekend (e comunque condiviso da gran parte delle persone che ho conosciuto finora in questo mondo), sia da gran parte degli insegnanti che dai partecipanti di tutti i livelli.
Non posso sottolineare a sufficienza quanto questo sia incredibilmente importante e di successo in un ambito a cui chiunque ha paura di approcciarsi per paura di “brutte figure” o per altre preoccupazioni simili.
Attenzione ai fondamentali
Le basi ragazzi, le basi
Il trucco per perdere 10 kg in un mese, le tre parole magiche per fare colpo, l’ultima micidiale tecnica di marketing del guru di turno, l’ennesima citazione presa fuori dal contesto…
Sono cose che vediamo tutti giorni, ma il vero professionismo e la vera competenza (in qualsiasi settore) sono fatti di altro, si parte sempre da un’ottima comprensione delle basi.
Questo fa un po’ a pugni con la tendenza odierna di spacciare “pillole” di informazioni, dati fuori contesto e altro ancora come scorciatoie per ottenere il risultato (sia esso un nuovo cliente, la pace mentale per dieci minuti o un falso senso di sicurezza). Finisce che ti ritrovi con chi cerca di avere a che fare con gente armata di coltello dopo 6 mesi di judo una volta a settimana.
Durante il festival ho partecipato a 4 lezioni, di due ore ciascuna, a livello principiante. Sebbene penso che ci sia sempre la tentazione di insegnare “nuove mosse” (che alla fine fanno sempre piacere, specialmente a un principiante) ogni coppia di insegnanti ha decisamente concentrato la sua attenzione sui fondamentali, sul correggere tutte quelle basi su cui poi è possibile costruire un buon ballo.
…Ok, anche qualche “mossa”, ma molte basi!
Una ragazza del corso avanzato, a cui ho chiesto come fosse andata, mi ha risposto: “bene, ma ci hanno massacrato sulle basi!”; per cui non si sono limitati a farlo con i principianti.
Questo per me vuol dire veramente avere a cuore i propri studenti e fare ciò che è necessario, anche se magari non è la cosa più popolare o spettacolare che potevi fare.
In conclusione è stato un evento di grande successo, come poteva non esserlo visti i punti sopra indicati?